Frutta e fatturato: vivere bene da Freelance

Stefano Melli
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Ce lo ricordiamo tutti il senso di frustrazione quando da piccoli si chiedeva la merenda e per risposta ci si sentiva dire “Hai fame? Mangia un frutto”. Poi però passano gli anni e abbiamo iniziato quasi tutti noi a mangiare la frutta da soli, perché fa bene (ed è pure buona). Quel sentimento di negatività davanti alla cosa giusta da fare però la si ripercorre ogni volta che ci troviamo davanti ad un bivio tra la cosa giusta e la cosa migliore secondo noi. Palestra o divano? Lavoro extra nel weekend o fatturato più basso? Birra alle 17.00 o tè? 

Ecco, per ogni freelance forse servirebbe ancora una mamma che col tono dolce di voce ti fa capire di cosa hai davvero bisogno per vivere in maniera sana. “Vuoi riprenderti dall’ultima call delle 17.00? Vai a correre”

Vivere bene da freelance: i 7 fondamentali

1. Per quanto flessibili, datti degli orari

Bello non timbrare il cartellino, ma occhio a non subirne le conseguenze negative: non puoi essere sempre operativo. Può capitare di lavorare la sera o nel weekend, ma occhio a non farla diventare un’abitudine. Se già nella Rerum Novarum del 1891 papa Leone XIII evidenziava quanto fosse poco etico far lavorare gli operai più di 16 ore al giorno, sicuramente un motivo c’era. Situazioni diverse, certo, ma un freelance non è il proprio lavoro e lo spazio per sé stessi è una necessità al pari del lavoro stesso. Infatti: 

2. Trova spazio per te stesso

Non solo prima e dopo il lavoro, ma anche durante. Prenditi una pausa, beviti un caffè, guarda una serie in pausa pranzo. Ma soprattutto, difendi il tuo spazio e la tua professionalità con i clienti con cui scegli di lavorare. Essere freelance non vuol dire dover dire sempre sì, piuttosto avere un’esperienza e/o un’attitudine al proprio lavoro che dà un ruolo consulenziale al professionista. E questo è un principio da avere sempre in mente, specialmente quando è il caso di perdere le staffe

3. Una dieta sana ed equilibrata

Tra i tanti benefit che non ha il freelance, c’è la mensa aziendale. Per non parlare dei buoni pasto, alle volte li sogni di notte vero? Quindi alla fine si pranza a casa o in qualche tavola calda vicino al coworking. In questi casi deve tornare in mente la saggia e amorevole mamma che ci allontana dai peccati di gola, perché alla lunga si rischia di sbilanciarsi verso il pizza, panino, kebab tutti i giorni. La cosa migliore sarebbe sempre avere un piano nutrizionale da seguire, ma solamente armarsi di buon senso è già un passo avanti verso una dieta corretta. Le cose sane non sono buone? Mettile alla prova, ti stupiranno!

4. Attività fisica settimanale


Che sia la palestra, la squadra di basket in UISP, la corsetta con le cuffie o il workout domestico, è necessario fare sport. I freelance hanno per la maggior parte un lavoro sedentario che traduce la loro quotidianità in ore e ore seduti davanti al pc e di certo questo non agevola il loro metabolismo. Al di là della linea, fare sport fa bene alla mente e al corpo. Quindi avere una routine settimanale di almeno due impegni con sé stessi è il primo passo da fare per volersi bene.

5. L’importanza dei collaboratori

Non per abusare del lessico di Linkedin, ma costruisci intorno a te una rete di valore. È vero, ha l’odore viziato di una frase fatta, ma in realtà sapere di poter contare su qualcuno per progetti condivisi o per delegare una parte del flusso di lavoro per non finire in overflow è una strategia sempre vincente. Inoltre, persone diverse hanno storie diverse e anche se si condivide la mansione, si può sempre imparare da un collaboratore. Possono esserci nuove shortcut, nuovi software o semplicemente nuovi metodi che possono facilitare la vita lavorativa. Inoltre, i collaboratori possono essere ottimi compagni di stress: non tutti hanno buone orecchie per ascoltare gli sfoghi di un freelance, ma un freelance sì.

6. Toooooooooooooool

Il web è davvero ricco di risorse e spesso queste sono pure gratuite. Ci sono software online di editing come Canva che possono essere ottimi alleati per professionisti di qualunque settore, oppure gestionali come Asana che permettono di organizzare il lavoro di un intero team in tutta serenità. Ma non finisce qui: conosci l’importanza di avere un buon cloud? Se credi di poter conservare tutto sul buon vecchio hard disk hai sicuramente il fascino del romantico, ma anche tutti i suoi rischi.

7. Ascolta i consigli di tutti, ma fino a un certo punto

Articoli come questo che vogliono spiegarti come vivere bene da freelance ce ne sono tanti, ma è anche vero che che il freelance è un soggetto particolare e l’informazione è un contesto universale, quindi le necessità dei singoli sono sicuramente variabili e non per forza in linea con i consigli generali.

Tutto questo per dire: trova il tuo assetto. C’è chi performa meglio la sera, chi lavora bene dal letto e non gli serve crearsi una routine mattutina, chi non può fare a meno della musica a palla. Ascoltare i consigli su come vivere bene da freelance è sicuramente una buona prassi specialmente per chi non ha esperienza, ma trovare uno stile di vita che sia personale e performante è la sfida più grande di tutte. Quindi impara a conoscerti e scopri quale equilibrio ti permette di parlare del tuo lavoro col sorriso, che è la soddisfazione più grande di tutte.


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