Quanto costa aprire partita iva in regime forfettario?
Stefano Melli
Sicuramente tra le domande più frequenti tra coloro che desiderano iniziare un percorso da freelance: quanto costa aprire partita iva in regime forfettario?
Anzitutto forse è meglio fare chiarezza proprio sul regime forfettario, al fine di farti continuare la lettura consapevole di essere nel posto giusto.
Il regime forfettario è una particolare veste della partita iva tale per cui chi ne fa parte ha una tassazione agevolata e un tetto massimo di 85mila euro di fatturato e, una volta superato, perderà le agevolazioni dall’anno successivo. Non può scaricare le spese dedicate al proprio lavoro, ma tra le agevolazioni c’è una percentuale di fatturato che non è soggetta ad alcun tipo di trattenuta. Questa percentuale varia dal settore di riferimento (più precisamente dal codice ATECO), in funzione delle “spese forfettarie” previste dalla professione.
Un breve focus sulla detrazione
In sostanza, l’Agenzia delle Entrate prevede quali possono possono incidere in percentuale le spese che il professionista deve affrontare per poter lavorare e, in funzione di questa percentuale, stabilisce un foirfait di fatturato esentasse.
Un esempio pratico può essere, nel caso di un grafico freelance, l’acquisto di un nuovo pc. Essendo un costo necessario allo svolgimento dell’attività lavorativa, lo Stato prevede una detrazione (una sorta di sconto) sulle tasse pari al valore del pc. Se invece la spesa è un costo accessorio, quindi non completamente inerente alla propria professione, si potrà “scaricare” solamente l’iva (cioè il 22% di tasse presenti del prezzo del prodotto o del servizio).
Esistono diversi parametri per valutare cosa si può dedurre dalle tasse, ma ricorda che solamente chi ha una partita iva in regime ordinario ha accesso a queste dinamiche, in quanto non ha le agevolazioni previste dal regime forfettario.
In generale, il regime forfettario è uno strumento utile per coloro che hanno intenzione di avviare un’attività che prevede di svolgere in autonomia, senza bisogno di particolari strumentazioni.
I costi di apertura del regime forfettario
Aprire partita iva non è di per sé una cosa complessa, ma dato che le procedure sono molto delicate (sbagliare inquadramento professionale, ad esempio, comprometterebbe la nostra libertà di azione lavorativa), è sicuramente meglio appoggiarsi a un commercialista.
I costi del commercialista variano in funzione del professionista che si sceglie e dai servizi che gli vengono richiesti, e indicativamente partono dai 400€/anno quando il servizio non è online.
In merito ai costi specifici dell’apertura della partita iva sono sufficienti 50 euro + iva da versare all’Agenzia delle Entrate, da consegnare insieme ai moduli da loro forniti, utili all’inquadramento e alla creazione di una scheda anagrafica del professionista. Se chi sta aprendo partita Iva sarà inquadrato come Artigiano o Commerciante sarà necessario un ulteriore passaggio, ovvero l’iscrizione alla Camera di Commercio della propria città.

I tempi di attesa per ricevere il nostro codice partita iva è di circa una settimana e si riceve sia tramite email sia via posta, sempre dalla Agenzia delle Entrate. Una volta ricevuto il codice a 11 cifre che definisce la nostra identità professionale sarà possibile iniziare a lavorare ed emettere fatture.
E quale modo più semplice di emettere fatture, se non con FatturaElettronica APP?
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