Contributi per i forfettari: come funziona?
Stefano Melli
Recentemente abbiamo approfondito il rapporto tra guadagno lordo e guadagno netto, calcolando tutte le variabili necessarie per capire quanto mettiamo in tasca da una fattura emessa. Tuttavia, qualche piccolo angolo d’ombra è rimasto, specialmente lato contribuzione per artigiani e commercianti. Quindi eccoci qui con la nostra lampadina a mettere chiarezza per evitare dubbi.
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Marketta finita, torniamo a noi. Cominciamo definendo “contribuzione”:
I contributi previdenziali sono una somma che il proprietario di partita iva è tenuto a versare per fini pensionistici, a una cassa previdenziale. Questa cassa può essere l’INPS o una cassa previdenziale di settore, come nel caso dei giornalisti, avvocati, medici, architetti, ecc.
In sostanza, è la tua pensione. Tolto che in Italia non funziona proprio come un salvadanaio: quando sarai in pensione non ritirerai i soldi che hai versato tu, che invece servono oggi per pagare le pensioni attuali… Ma questo è un altro discorso. Ora analizziamo 3 casi di partita iva in regime forfettario:
- Artigiani e commercianti
- Professionisti con cassa
- Professionisti senza cassa
I secondi due sicuramente casi molto più semplici del primo.
Contribuzione forfettari: artigiani e commercianti
Artigiani e commercianti sono la categoria professionale composta dai soggetti che in prima persona si occupano di produrre beni o servizi. Rientrano in questa categoria idraulici, elettricisti, parrucchieri, pizzaioli e affini.
Per la contribuzione previdenziale, questa categoria fa riferimento alla gestione INPS Artigiani e Commercianti, a cui versa sia contributi fissi sia contributi variabili.
- Contributi fissi: non dipendono dal fatturato, sono da versare in ogni caso, e corrispondono a circa 4.200€.
- Contributi variabili: finché l’imponibile (cioè la parte di fatturato che è soggetto a tassazione) non supera i 15.953€, non si dovranno versare ulteriori contributi oltre a quelli fissi. Quando l’imponibile supera questa somma, l’eccesso sarà soggetto ai contributi variabili, pari al 24% per i commercianti e al 24,09% per gli artigiani.

Quindi, ipotizzando 60.000€ di fatturato, è necessario considerare il coefficiente di redditività (se non sai cos’è il coefficiente di redditività, leggi questo articolo), successivamente sottrarre 15953€ sui quali si pagano i contributi fissi e, sulla parte eccedente, calcolare il 24% circa di ulteriori contributi.
Esempio pratico:
Ipotizziamo un coefficiente di redditività del 40%
60.000€ x 40% = 24.000€
Essendo risultata una somma maggiore alla soglia minimale, il nostro soggetto sarà tenuto a versare la soglia variabile oltre ai 4.200€ fissi. Quindi:
24.000€ – 15.953€ = 8.047€
Della cifra eccedente, si calcola il 24% (o il 24,09% se si tratta di un artigiano)
8.047€ x 24% = 1.931€
In totale, quindi, il nostro soggetto verserà una quota previdenziale pari a
4.200€ + 1.931€ = 6.131€
NB: col regime forfettario è possibile richiedere una riduzione pari al 35% dei contributi previdenziali, semplicemente compilando l’apposito modulo.
Forfettari: la contribuzione dei professionisti
In questo caso è davvero tutto molto più semplice. Anzitutto, i professionisti fanno riferimento alla cassa previdenziale della propria categoria o alla Gestione Separata INPS.
Nel primo caso, la percentuale di contributi da versare dipende dalla cassa stessa e può variare da professione a professione. La Gestione Separata INPS, invece, prevede un versamento pari al 26,23% dell’imponibile. Solo in alcune casse previdenziali è previsto il contributo fisso, mentre le altre e la Gestione Separata INPS, richiedono solamente la quota variabile.
Il vantaggio è che nel caso in cui il fatturato sia zero, non si è tenuti a versare nulla.
Piccolo esempio pratico:
60000€ * 78% = 46800€
46800€ * 26,23% = 12275,64€
Considerando un fatturato pari a 60.000€, con coefficiente di redditività al 78%, i contributi da versare saranno pari al 26,23% dell’imponibile, cioè a 12.275,64€.
Tutto chiaro? Quindi saprai dirmi quanti contributi verserai il prossimo anno se il tuo fatturato cresce del 7%?
Fai così, non impazzire con tutti i conti che abbiamo visto. È corretto saperli fare e capirne il funzionamento, ma nel 2023 esistono software che possono calcolare non solo i tuoi contributi previdenziali, ma le tasse in generale. Se sei forfettario, puoi concentrarti sul tuo lavoro e tenere monitorato l’ammontare degli oneri da versare grazie alla funzione “calcolo tasse” di FatturaElettronica APP. Facile, no?
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