Fattura, scontrino, ricevuta: cosa cambia?

Stefano Melli
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Scontrino, ricevuta e fattura sono termini che tutti sentiamo davvero molto spesso, specialmente i primi due. Chiedere a qualcuno se conosce davvero la differenza tra questi termini potrebbe essere davvero un esperimento sociale divertente, specialmente per noi addetti ai lavori. E se anche tu hai aperto questo articolo è perché probabilmente non ti è del tutto chiaro. Ma non preoccuparti, è tutto molto semplice! 

Per scontrino intendiamo un documento cartaceo che riporta l’importo di una spesa, legata ad un bene, di un acquirente sprovvisto di partita iva. La persona fisica quindi sarà sempre in possesso di uno scontrino in seguito all’acquisto di generi alimentari, un caffè, un maglione del centro commerciale. 

E il professionista in Partita Iva?

Dipende se l’acquisto è legato all’attività professionale: probabilmente il maglione nuovo non lo è e lo scontrino è sufficiente. Se invece l’acquisto è detraibile, in quanto parte degli acquisti essenziali per lavoro, allora è necessario richiedere la fattura. 

Per fattura intendiamo, infatti, un documento fiscale che specifica l’importo netto, le imposte e l’importo lordo. Inoltre, sono presenti in fattura i dati dell’acquirente e quelli del venditore, che assume in questo caso il ruolo di “fornitore”. 

Infine, la ricevuta fiscale. No, non è una via di mezzo, anche se dalle informazioni in essa contenute potrebbe sembrare. A differenza dello scontrino – ma non della fattura – vengono inseriti i dati dell’acquirente e quelli dell’esercizio commerciale, ma non ha  una finalità diversa dallo scontrino. Semplicemente è un documento più comune nella vendita di servizi: il gommista difficilmente rilascerà uno scontrino per il cambio gomme, piuttosto una ricevuta fiscale. In questo documento le informazioni sono segnalate nel dettaglio, al fine di avere un dettaglio dei servizi acquistati. Anche in questo caso è possibile che il proprietario di Partita Iva chieda una fattura in allegato, così da poterla detrarre.

FATTURA scontrino ricevuta

Cosa cambia tra fattura e fattura elettronica?

A livello fiscale non cambia niente: il nuovo sistema telematico prende il posto di quello cartaceo. La spiegazione della fatturazione elettronica sembra complessa: si parla di XML, di Sistemi di interscambio – galattici per autostoppisti, ndr. -, di firma elettronica qualificata. 

La verità è che con questi termini si spiega il suo funzionamento e non la procedura di compilazione, che al contrario è semplificata rispetto al metodo tradizionale, specialmente se si ha a disposizione un software agile come FatturaElettronica APP. Con FatturaElettronica APP potrai infatti salvare le anagrafiche clienti e compilare le tue fatture senza inciampare in codici incomprensibili, applicare il bollo virtuale con un click e conservare le tue fatture automaticamente a norma di legge. 

Bastano una manciata di secondi e la tua fattura sarà inviata. Cosa significa inviata? Ecco la vera differenza tra fattura elettronica e fattura tradizionale. 

Inviare una fattura elettronica significa inviarla allo SDI (Sistema DI Interscambio) dell’Agenzia delle Entrate, che la recapiterà poi al cassetto fiscale del tuo cliente. In questo modo ogni fattura è tracciata e si ha la sicurezza che sia compilata correttamente. Inoltre non si ha l’obbligo di stampare niente e non è necessario conservare una copia cartacea. Comodo, no?